Le figlie del mare

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Quarta uscita di Marzo 2021. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

Mary Lynn Bracht

Corea 1941, la sedicenne Hana compie l’antico rito di immergersi nel mare, rito tramandatole dalle donne che l’hanno preceduta.
Cerca conchiglie e molluschi che venderĂ  al mercato per sopravvivere,
compie un’attività preclusa agli uomini e che appartiene a donne indipendenti.
Per salvare la sorella minore Emi, Hana si lascia catturare dai soldati
giapponesi che la costringono a diventare, come tante altre donne, una “confort woman”, cioè una prostituta nei bordelli per soldati giapponesi.
Hana nonostante l’orrore in cui precipita, non perde nè la sua dignità
nè la speranza. Nel romanzo si intrecciano le vite parallele delle due sorelle, che non perdono mai il desiderio di ritrovarsi. Emi a 80 anni riuscirà a superare il proprio senso di colpa per essere stata l’involontaria responsabile delle atrocità subite dalla sorella solo di fronte alla Statua della Pace, che la Corea edificherà per ricordare le donne vittime di stupri
di guerra.
L’autrice, di origine coreana, trae l’ispirazione per questo romanzo dopo avere visitato il villaggio di origine della madre, dove ascolta per la prima volta la storia delle “confort women”, circa duecentomila donne e ragazze rapite dai militari giapponesi e trasportate nei bordelli per soldati dove la maggior parte muore per gli stenti e le violenze.
Solo poche tornano in Corea ma non hanno il coraggio di raccontare le atrocità che hanno subito, perché la società non accetterebbe il loro vissuto.
Nel 1991 Kim Hak-Sun, una delle “comfort women”, decide finalmente di raccontare e avvia una azione legale contro il governo nipponico; dopo di lei altre duecentodonne seguono il suo esempio.
Nel 1993 con la dichiarazione di Kono il governo giapponese ammette che le Comfort Women erano state reclutate contro la loro volontĂ .
Le “Figlie del mare” è un romanzo intenso che mette in luce le atrocità e le sofferenze che i deboli e gli indifesi devono subire a causa dei conflitti.
Il messaggio della scrittrice è che ogni violenza è ingiusta e che “….è nostro dovere informare le generazioni future sugli orribili crimini che si commettono… per non ripetere gli errori del passato dobbiamo ricordarli, libri di storia, canzoni, film e memoriali
sono importantissimi per aiutarci a non dimenticare mai e allo stesso
tempo per procedere lungo la strada della pace”