Il Kapannone dei libri
📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Terza uscita di Ottobre 2020. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.
Angera ha un nuovo, prestigioso centro culturale. In via Verdi 35, nei 400 metri quadrati ristrutturati di un’ex fabbrica di elettrodomestici, ha aperto i battenti il Kapannone dei Libri. Lo ha promosso, dirottandovi una parte cospicua della sua collezione personale, Andrea Kerbaker.
Milanese, classe 1960, Kerbaker è uno scrittore tradotto in più lingue (le ultime opere sono Diecimila. Autobiografia di un libro, Interlinea, 2017, e il romanzo Celebrity, La Nave di Teseo, 2019), un manager della comunicazione (ha lavorato per Pirelli e Telecom) e un organizzatore di cultura (ha curato a Roma i Concerti al Colosseo quand’era sindaco Veltroni, a Milano le letture dantesche di Vittorio Sermonti a Santa Maria delle Grazie e, sempre a Milano, insegna Istituzioni politiche e culturali all’Università Cattolica ed è segretario del più antico premio letterario italiano, il Bagutta). Parallela alle sue attività corre la passione del bibliofilo, che lo ha portato ad aprire nel 2012 a Milano la Kasa dei Libri: un appartamento di tre piani visitabile nel quartiere Isola (tel. 02/66989018), che ospita gran parte dei suoi libri e organizza mostre, presentazioni e cicli di incontri. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua nuova creatura angerese.
La prima domanda è d’obbligo: che cos’è il Kapannone dei Libri?
È un luogo che speriamo di aprire presto al pubblico, diciamo entro la prima metà del 2021, e che già adesso faremo visitare con alcune giornate di apertura programmata. Un luogo che ospita libri spesso rari e preziosi, e altre collezioni legate ai libri: i sacchetti delle librerie di tutto il mondo dove ho fatto acquisti negli ultimi quarant’anni, i segnalibri, più di 12 manifesti di film. Chi entrerà nel Kapannone, quando lo avremo messo a regime, potrà sedersi comodamente e consultare i libri, così come potrà vedere le mosre che organizzeremo e partecipare ai nostri eventi.
Hanno scritto che qui ci sono 15mila libri…
I giornalisti non sanno fare di conto, temo. Io ho all’incirca 30mila volumi, e di questi 20mila stanno a Milano. Per arrivare a 15mila qui dovrei acquistarne ancora cinquemila, cosa che non escludo di fare.
Diciamo che qui ci sono diverse migliaia di libri, non ho fatto il conto e ne devono arrivare ancora altri. Più interessante è forse sapere che cosa c’è: tanti libri d’arte e di cinema, una sezione di libri che parlano di libri, una sezione dedicata alle riviste del secondo Novecento, alcune biblioteche private assai prestigiose: per esempio quella di Cesare Musatti, che è stato uno dei padri della psicanalisi in Italia.
I libri si potranno prendere in prestito? E accetterete donazioni?
No, i libri non si potranno prendere in prestito ma soltanto consultare. E sì, accetteremo donazioni, ma riservandoci il diritto di decidere quali libri accogliere nel Kapannone e quali no. Però non si preoccupi chi vuole offrirci dei libri: anche quelli per così dire “da battaglia”, come i gialli, verranno offerti gratuitamente ai frequentatori attraverso il bookcrossing. Le parole d’ordine del Kapannone sono due. La prima è: non si butta via niente. La seconda è: ci stiamo organizzando per cercare di essere aperti il più possibile.
Intanto, per pubblicizzare il Kapannone, stiamo organizzando una serie di video, che metteremo sui vari social network, in cui alcuni personaggi noti – soprattutto artisti e gente di cultura – racconteranno alcuni dei libri che ospitiamo a cui sono particolarmente legati.
Una passione privata che sta generando luoghi aperti al pubblico. Come è nato questo itinerario?
È nato quando avevo diciassette anni e ho cominciato ad acquistare i miei primi libri. Come sa chiunque dà vita a una collezione, è facile che questa diventi una passione ossessivo-compulsiva: si tende sempre più ad allargare il campo d’azione, ad acquistare di tutto, tutto ti sembra bello e degno di attenzione. Oltre che un’ossessione è facile che la bibliofilia, il “furore di avere libri”, come lo chiamavano, diventi anche una passine egoista. Così, quando mi sono reso reso conto che non sarei mai riuscito a leggere tutti i
libri che compravo, ho deciso che li avrei condivisi. Condividere una passione è una gioia, è il contrario dell’egoismo. E sono felice di avere
trovato una nuova sede ad Angera.
Ma come si fa a sapere quando avverrà l’apertura e quando ci saranno mostre o eventi?
È semplice: chi si iscrive alla newsletter (l’indirizzo, per chi vuole farlo da Facebook, è: htpps://www.facebook.com/kasalibri) sarà puntualmente informato di tutte le nostre iniziative.
Chi vuole può visitare il Kapannone
recandosi nella sede di via Verdi, 35 ad Angera
tutti i martedì e i venerdì dalle 15:00 alle 19:00.
L’ingresso è gratuito
e non è richiesta la prenotazione.